Natale di Roma

Immagine
#artiebellezzeitaliane Photo by  Massimo Gaudio Lupa Capitolina Buon compleanno Roma Secondo la leggenda narrata dal letterato Marco Terenzio Varrone durante l'età imperiale ai tempi di Giulio Cesare, il 21 aprile del 753 a.C. sarebbe il giorno in cui Roma venne fondata da Romolo. Da lì in poi questo giorno è stato preso come riferimento per il calcolo degli anni con l'espressione latina Ab Urbe condita , ovvero da quando la città è stata fondata . Nei secoli seguenti, sopratutto dopo la caduta dell'impero romano, questa festività andò pian piano a scomparire, ma venne ripristinata e festeggiata nell'epoca risorgimentale, sopratutto dai mazziniani e garibaldini che da poco avevano proclamato la Repubblica Romana. La Lupa Capitolina è il simbolo della Capitale e chi meglio dei Musei Capitolini è in grado di descrivere una delle opere più rappresentative di Roma?  Sistemata al centro della sala - dove Aldrovandi la ricorda nel XVI secolo "in una loggia coperta ch

Chiesa del Domine Quo Vadis

 

Interno della chiesa

  Nel lato dell'Appia Antica che fa parte del quartiere Appio-Latino, si trova una piccola chiesa in stile Barocco costruita nel XVII secolo che si chiama Chiesa del Domine Quo Vadis, eretta sul luogo in cui secondo un episodio tratto dagli Atti di Pietro, l'apostolo in fuga da Roma per via delle persecuzioni da parte di Nerone, incontrò Gesù. In quell'occasione Pietro gli domandò Domine Quo Vadis? (Signore dove vai?), in risposta Gesù gli disse Venio Romam iterum crucifigi (Vengo a Roma per farmi crocifiggere di nuovo). Dalla risposta Pietro capì che sarebbe dovuto ritornare indietro ed affrontare il suo destino. 
Al centro della navata si trova il calco in marmo delle impronte di Gesù che lasciò in quell'occasione del quale l'originale si trova nella Chiesa di San Sebastiano, sempre sulla via Appia Antica. Per il resto nella chiesa ci sono vari affreschi che ricordano quell'incontro, come quello che si trova nelle lunette sopra l'altare e quelle delle singole figure ai lati del selciato con al centro il rilievo con le impronte. Ci sono anche altri due affreschi ai lati dell'altare dove sono raffigurati Gesù e Pietro crocifissi. Sulla parete di destra vicino l'ingresso, c'è una lastra di marmo con su scritto:

"Questa chiesa è intitolata Santa Maria delle Piante è comunemente a Domine Quo Vadis. Dalle Piante è nominata per l'apparizione di Nostro Signore fatta in essa a San Pietro, quando questo glorioso apostolo persuaso, anzi violentato dalli cristiani ad uscire di prigione, e partirsi da Roma, s'incaminò per questa Via Appia, e giunto a questo luogo, s'incontrò con Nostro Signore, che s'incaminava verso Roma, alla cui presenza meravigliato gli disse: Domine Quo Vadis? ed egli rispose Venio Romam iterum crocifigi, intese di subito il mistero San Pietro, e si ricordò, che a lui ancora aveva predetto una tale morte, quando gli diede il governo della sua Chiesa, però voltando il passo, ritornò a Roma, ed il Signore sparì, e nello sparire lassò impresse le sue impronte in un selce del pavimento della strada, e da qui vi prese questa chiesa, il soprannome delle Piante, e dalle parole di San Pietro, ha il nome di Domine Quo Vadis. In mezzo di questa sta collocata la forma espressiva delle Piante di Nostro Signore cavata dal quel selce dove da lui furono impresse, che al presente si conserva nella chiesa di San Sebastiano.

Pasquale Falusca da Montasola eremita fece l'anno 1830"


San Pietro

Gesù

Le impronte di Gesù

La crocifissione di Cristo

La crocifissione di San Pietro

La lastra di marmo


Commenti

Post popolari in questo blog

I Grandi Artisti nella Basilica di San Pietro

La Sala Rotonda del Museo Pio Clementino nei Musei Vaticani

Gli affreschi di Galleria Borghese

Caravaggio e la cappella Contarelli nella chiesa di San Luigi dei Francesi

La tomba di Gian Lorenzo Bernini

Cappella Chigi nella basilica di Santa Maria del Popolo

Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative

La tomba di Raffaello Sanzio al Pantheon

Cappella Cerasi nella basilica di Santa Maria del Popolo

Antonio Canova e Paolina Borghese