Natale di Roma

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#artiebellezzeitaliane Photo by  Massimo Gaudio Lupa Capitolina Buon compleanno Roma Secondo la leggenda narrata dal letterato Marco Terenzio Varrone durante l'età imperiale ai tempi di Giulio Cesare, il 21 aprile del 753 a.C. sarebbe il giorno in cui Roma venne fondata da Romolo. Da lì in poi questo giorno è stato preso come riferimento per il calcolo degli anni con l'espressione latina Ab Urbe condita , ovvero da quando la città è stata fondata . Nei secoli seguenti, sopratutto dopo la caduta dell'impero romano, questa festività andò pian piano a scomparire, ma venne ripristinata e festeggiata nell'epoca risorgimentale, sopratutto dai mazziniani e garibaldini che da poco avevano proclamato la Repubblica Romana. La Lupa Capitolina è il simbolo della Capitale e chi meglio dei Musei Capitolini è in grado di descrivere una delle opere più rappresentative di Roma?  Sistemata al centro della sala - dove Aldrovandi la ricorda nel XVI secolo "in una loggia coperta ch

Il Giardino di Via Carlo Felice

 

Il giardino verso la Basilica di San Giovanni in Laterano
 
Ci sono due Basiliche vicine tra loro che fanno parte del Giro delle sette chiese, un itinerario pellegrinale in uso a Roma fin da Medioevo. Esse sono la Basilica papale di San Giovanni in Laterano e la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Le rispettive piazze sono unite tra loro da Via Carlo Felice e le Mura Aureliane ed in mezzo alle due si trova un giardino da poco tempo strappato al degrado che lo ha visto vittima nel corso del '900. 
Il giardino ha cominciato a prendere forma nel XVI secolo perché venne utilizzato come "raccolta" di materiale di risulta durante la costruzione della strada che univa la Basilica papale di Santa Maria Maggiore con quella di Santa Croce in Gerusalemme. Altro materiale fu accumulato durante la costruzione di quella che ora si chiama Via Carlo Felice nel 1774 e con la messa a dimora di 254 gelsi e 64 olmi disposti in 6 filari. Anche l'800 ha visto questo spazio riempirsi pian piano con altro terreno di riporto creando così la forma attuale. Nel secolo scorso l'area fu occupata da capannoni dell'azienda di trasporto urbano ATAC addossati sulle Mura Aureliane decretando così l'inizio del degrado del giardino. Nel 1926 l'architetto Raffaele De Vico (per intenderci il progettista del Giardino degli Aranci), per cercare di limitare la visione dei capannoni fece piantare una serie di pini.
L’area ha una superficie complessiva di 2,7 ettari, è soggetta a vincoli paesaggistici ed archeologici. C'è una recinzione leggera in modo da non limitare la visione dello spazio verde ed allo stesso tempo utile a garantire la sicurezza.
Pensavo già da tempo di fare delle fotografie a questo giardino in bianco e nero per ricreare la sensazione di un luogo antico, così un pomeriggio ho inserito un rullino in banco e nero nella mia fotocamera ed ecco qui il risultato.

Il giardino verso la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme




Il giardino visto dalla Basilica di San Giovanni in Laterano


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