Natale di Roma

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#artiebellezzeitaliane Photo by  Massimo Gaudio Lupa Capitolina Buon compleanno Roma Secondo la leggenda narrata dal letterato Marco Terenzio Varrone durante l'età imperiale ai tempi di Giulio Cesare, il 21 aprile del 753 a.C. sarebbe il giorno in cui Roma venne fondata da Romolo. Da lì in poi questo giorno è stato preso come riferimento per il calcolo degli anni con l'espressione latina Ab Urbe condita , ovvero da quando la città è stata fondata . Nei secoli seguenti, sopratutto dopo la caduta dell'impero romano, questa festività andò pian piano a scomparire, ma venne ripristinata e festeggiata nell'epoca risorgimentale, sopratutto dai mazziniani e garibaldini che da poco avevano proclamato la Repubblica Romana. La Lupa Capitolina è il simbolo della Capitale e chi meglio dei Musei Capitolini è in grado di descrivere una delle opere più rappresentative di Roma?  Sistemata al centro della sala - dove Aldrovandi la ricorda nel XVI secolo "in una loggia coperta ch

L'elefantino berniniano in Piazza della Minerva

A pochi passi dal Pantheon nel rione Pigna, si trova Piazza della Minerva ed al centro di essa è collocata un'opera progettata da Gian Lorenzo Bernini: L'elefantino di Piazza della Minerva, realizzata nel 1667 dallo scultore Ercole Ferrata su disegno del suo maestro.

Tutto inizia dal volere di Papa Alessandro VII della famiglia dei Chigi, che decise di far erigere l'obelisco nella piazza antistante la chiesa della Minerva e per questo progetto molti architetti si proposero con vari progetti. Anche un domenicano, padre Domenico Paglia propose un suo progetto, ma venne bocciato. Il pontefice chiese così al Bernini di presentargli vari progetti e tra i ben dieci diversi progetti proposti da lui e la sua bottega, Alessandro VII scelse quello dell'elefantino che tiene sul dorso l'obelisco. Il progetto fu critica dei domenicani, forse anche di padre Paglia, perché secondo loro il progetto berniniano era contro natura, ovvero che le zampe dell'elefantino da sole non avrebbero potuto sopportare il peso dell'obelisco. Poiché anche il papa supportò la tesi dei domenicani, Bernini si vide costretto ad iserisre sotto il ventre dell'elefantino un un cubo di pietra a sostegno di tutta l'opera. Nella realizzazione tentò di coprire il cubo con una gualdrappa fino al basamento ma non fù sufficiente ed alla fine l'opera risultò appesantita e un po' goffa, tanto che i romani cominciarono a chiamarlo il "Porcino della Minerva", divenuto più tardi "purcino" che in dialetto significa "pulcino" e quindi "Pulcino della Minerva". Bernini forse per vendicarsi dei domenicani, disegnò l'elefante con le terga volte al convento e con la proboscide e la coda che ne accentuavano, con la loro posizione, l'intenzione irriverente ed offensiva.

L'obelisco egizio è uno dei nove che si trovano a Roma ed in origine si trovava nel tempio di Iside in Campo Marzio. Risalente al VI secolo a.C. è in granito rosa con geroglifici sui quattro lati ed ha un'altezza di 5,47 metri. Venne rinvenuto dai domenicani nel loro giardino due anni prima della realizzazione dell'elefantino.




 

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