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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Sala del Sileno alla Galleria Borghese

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Sala del Sileno La  Galleria Borghese , è uno scrigno contenente moltissime opere di artisti quasi tutti italiani tra i più importanti che la storia dell'arte antica abbia conosciuto. Al piano terra si trova una stanza che si chiama  Sala del Sileno , chiamata così in ricordo del gruppo con Sileno e Bacco bambino ora al Louvre in seguito della cessione nel 1807 di moltissime opere della collezione archeologica a Napoleone. Quasi tutti i dipinti nella sala sono del Caravaggio e o ltre alle opere dell'artista milanese, si possono ammirarne altre di artisti che in qualche modo sono a lui collegate. Le fotografie mostrano una panoramica sulla splendida sala, dove si possono ammirare sia i vari dipinti che le varie statue provenienti dalla Roma Imperiale come ad esempio quella del  Satiro danzante restaurato con crotali  (370-300 a.C.), oppure quella di un  Imperatore seduto restaurato come Mercurio  (6-30 a.C.) che fa bella mostra di se in mezzo ad altre due sotto il dipinto di Gi

I mosaici di Depero e Prampolini all'EUR

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  Fortunato Depero, Le Professioni e le Arti Alla fine degli anni Trenta, iniziarono i lavori per la costruzione di un nuovo quartiere che avrebbe dovuto ospitare la grande E sposizione U niversale R oma, l'E42, che si sarebbe dovuta svolgere nel 1942 ma purtroppo non ha avuto luogo per via della Seconda Guerra Mondiale. Quella maestosa opera edilizia fu portata comunque a termine nel dopoguerra e tra le tante opere ci sono due grandi mosaici realizzati da due grandi artisti futuristi quali Fortunato Depero e Enrico Prampolini . I due grandi mosaici si trovano all'inizio di viale della Civiltà Romana al confine con piazza Guglielmo Marconi e sono situati sulle pareti esterne dei altrettanti musei: Le Professioni e le Arti di Fortunato Depero sulla parete del Museo dell'Alto Medioevo, mentre Le Corporazioni su quella del Museo delle tradizioni popolari. Il mosaico di Depero mette in evidenza varie figure professionali ed artistiche e vengono ricordate per iscritto molte d

Fontana e Obelisco Lateranense

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  Piazza San Giovanni in Laterano Via Merulana si trova nel rione Monti ed ha la particolarità di collegare due basiliche papali romane. Parte dalla basilica di Santa Maria Maggiore ed arriva in quella di San Giovanni in Laterano dove incontra l'omonima piazza che ospita al suo interno la Fontana e l'Obelisco Lateranense.  La fontana che si trova ai piedi dell'obelisco è dedicata a San Giovanni Evangelista e dai documenti ritrovati pare che i lavori iniziarono in occasione del Giubileo del 1600 e che terminarono nel 1607. I materiali utilizzati per la sua realizzazione sono marmo e travertino ed è alimentata attraverso l'acquedotto Felice. La fontana è formata da una vasca sormontata da due delfini che sorreggono una valva di una conchiglia, nella quale arrivano i zampilli d'acqua provenienti da due draghi e un'aquila, simboli della famiglia Borghese della quale papa Paolo V faceva parte. Nonostante ciò i lavori per la sua costruzione si devono a papa Sisto V, i

Vestibolo circolare nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri

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Vestibolo circolare verso il transetto Dalla splendida piazza della Repubblica, in passato (ed ancora oggi) chiamata piazza Esedra, si accede all'interno della basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri attraverso i due portali dell'artista polacco Igor Mitoraj dai quali si arriva in un vestibolo circolare e da questa si passa poi al transetto della basilica. La pianta di questo vestibolo è rotonda, con la cupola che per via dell'oculo ricorda quella del Pantheon. Tutta la basilica è stata ricavata dalle antiche Terme di Diocleziano grazie al lavoro di Michelangelo Buonarroti , il quale trasformò in chiesa quello che era il tepidarium . Il vestibolo oggi si trova tra quest'ultimo ed il calidarium che si doveva trovare all'incirca dove oggi c'è la Fontana delle Naidi .  Il vestibolo è formato da due cappelle laterali e quattro nicchie dove nel loro interno si trovano altrettanti monumenti funebri, ma prima di andare avanti con la descrizione, vorrei mett

Igor Mitoraj alla basilica di Santa maria degli Angelie e dei Martiri

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  L'ingresso della basilica da piazza della Repubblica La basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri si trova nel rione Castro Pretorio ed è stata scelta dalla Pepubblica Italiana come chiesa dove vengono svolte le cerimonie ufficiali. Per accedervi ci sono vari ingressi, uno di questi è quello da piazza della Repubblica (già piazza Esedra) e proprio qui si trovano i portoni di accesso realizzati dallo scultore e pittore polacco Igor Mitoraj . I nuovi portali in bronzo hanno sostituito in vecchi portoni in legno il 28 Febbraio 2006 e ciascuno di essi è alto 6,5 m. largo 3 m. ed un peso di 3 tonnellate. Nel portale di destra il tema è l' Annunciazione : l'angelo è raffigurato nella metà di sinistra in alto, mentre la Vergine in quella di destra. Nella lunetta sono evidenziate in ordine sparso figure di angeli, mentre nella parte bassa del portale c'è una scritta che scorre tra le due porte che recita: " Ecce ancilla domini fiat mihi secundum verbum tuum &quo

Pendolo di Santa Maria degli Angeli

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Il pendolo La basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri , sorge su quello che una volta erano le Terme di Diocleziano e propro uno di quegli ambienti, il tepidarium , fu trasformato in chiesa da Michelangelo Buonarroti, il quale si limitò ad effettuare soltanto lavori conservativi. Accedendo all'interno della basilica da piazza della Repubblica si arriva al transetto e nella parte destra di esso si trova situato vicino alla meridiana  un pendolo . Il monumento che rende omaggio a Galileo Galilei, è il prototipo da lui ideato e realizzato dall'artista Giuseppe Gallo in occasione del Giubileo del 2000. Il prototipo è formato da una barra in perenne oscillazione dov'è agganciata una mano fissata attraverso le dita ad una sfera in bronzo sulla quale è raffigurato il pianeta Terra. Non è un caso che questo pendolo si trovi in una chiesa, perché quasi dopo 360 anni, la Santa Sede attraverso la sua massima autorità, papa Giovanni Paolo II, il 30 Ottobre del 1992 dichiarò

Meridiana di Santa Maria degli Angeli

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In piazza della Repubblica nel rione Castro Pretorio, si trova la basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. Nel transetto destro incastonata nella pavimentazione in marmi policromi, si estende una meridiana lunga 44,89 metri che fa parte di un grande orologio solare tutt'ora funzionante inaugurato il 6 ottobre 1702 da papa Clemente XI il quale affidò la sua realizzazione a Francesco Bianchini due anni prima in occasione del Giubileo. Tutto intorno alla meridiana vi sono dei riquadri che rappresentano le costellazioni con ciascun lato di circa 90 cm, fatta eccezione per lo Scorpione che è triangolare.  Il progetto grafico dei segni zodiacali è opera di Carlo Maratta, il celebre pittore che in questa stessa basilica troverà sepoltura nel 1713.    La meridiana è detta anche meridiana a camera oscura , perché la luce del Sole che attraversa il foro gnomonico posto a Sud, che ha un diametro di circa due centimetri, cade in un punto variabile e misurato della linea bronzea tra

Fontana o Pescheria Romana di via Cesare Baronio

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  Fontana di via Cesare Baronio Via Cesare Baronio nel quartiere Appio-Latino, inizia da via Appia Nuova all'altezza della fermata della metro A di Furio Camillo e prosegue fino al Parco della Caffarella. Prima che si arrivi al termine della via ci si imbatte in uno scavo archeologico aperto nel 1980 in seguito alla rimozione di un terrapieno nella sede stradale e che ha portato alla luce una grande vasca rettangolare. Al centro di essa si trova una fontana di forma conico-elicoidale che versava l’acqua in una serie di vaschette poste ad altezze differenti e comunicanti fra loro creando un effetto di piccole cascate. Tutta la struttura emersa dal terreno è realizzata in opera mista di reticolato laterizio e in opera listata in uso tra il I secolo a.C. ed il II secolo d.C., fa pensare ad una natatio , ossia una piscina. Chi frequentava questo luogo, poteva sedere vicino l'acqua cotenuta nella vasca rimanendo all'asciutto. La vasca faceva probabilmente parte del terreno di un

Villa e Cisterna delle Vignacce al Parco degli Acquedotti

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  Parco degli Acquedotti lato nord Nel Parco degli Acquedotti ho trascorso bei momenti della mia infanzia. Quando ero piccolo il primo dei cinque anni delle elementari l'ho trascorso nella scuola Salvo D'Acquisto (poi sono andato alla Don Filippo Rinaldi che si trova all'interno del parco) ed ogni giorno durante il tragitto avevo la possibilità di passare vicino ai ruderi di quella che in tempi antichi si chiamava Villa delle Vignacce.  Nel lato nord del parco ha inizio Via Lemonia che costeggia quasi tutto il complesso archeologico. Qui è possibile ammirare i resti una delle più estese ville del suburbio dell’Antica Roma. Le indagini archeologiche hanno evidenziato ben cinque periodi di vita della villa, dal I al VI sec. d.C.; realizzata in opera mista di reticolato laterizio e in opera listata, è appartenuta a Quinto Servilio Pudente legato alla famiglia imperiale e noto costruttore. Di tutta la Villa, i resti visibili sono quelli della struttura termale formata da una