Natale di Roma

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#artiebellezzeitaliane Photo by  Massimo Gaudio Lupa Capitolina Buon compleanno Roma Secondo la leggenda narrata dal letterato Marco Terenzio Varrone durante l'età imperiale ai tempi di Giulio Cesare, il 21 aprile del 753 a.C. sarebbe il giorno in cui Roma venne fondata da Romolo. Da lì in poi questo giorno è stato preso come riferimento per il calcolo degli anni con l'espressione latina Ab Urbe condita , ovvero da quando la città è stata fondata . Nei secoli seguenti, sopratutto dopo la caduta dell'impero romano, questa festività andò pian piano a scomparire, ma venne ripristinata e festeggiata nell'epoca risorgimentale, sopratutto dai mazziniani e garibaldini che da poco avevano proclamato la Repubblica Romana. La Lupa Capitolina è il simbolo della Capitale e chi meglio dei Musei Capitolini è in grado di descrivere una delle opere più rappresentative di Roma?  Sistemata al centro della sala - dove Aldrovandi la ricorda nel XVI secolo "in una loggia coperta ch

Galleria d'Arte Moderna

 © Photo Massimo Gaudio

Giacomo Balla, Il dubbio (1907-1908) - Particolare

Il sistema museale di Roma Capitale, è costituito da un insieme di luoghi museali e siti archiologici di rilevante importanza artistica e storica. Nel corso del secolo scorso, anzi, a partire già dal 1883, Roma ha espresso la volontà di effettuare acquisti di opere moderne ed attualmente vanta una collezione di oltre 3000 opere tra dipinti, scultura, incisioni e grafica. Circa centocinquanta di questi sono esposti presso la Galleria d'Arte Moderna che si trova nel rione Colonna in via Francesco Crispi. 

Il primo esordio ufficiale della Galleria si tenne nel 1925, in quell'anno infatti presso il Palazzo Caffarelli in Campidoglio, ci fu il primo allestimento, ma portroppo la vita della Galleria durò soltanto poco più di un decennio perché nel 1938 venne soppressa e le opere concesse alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna o destinate come arredi di uffici. Da quel momento in poi queste opere, nel corso della seconda metà del XX secolo, furono di nuovo esposte e poi di nuovo chiuse nei depositi in più occasioni, fino a quando nel 1995 una selezione dei capolavori della collezione, venne collocata nell'attuale sede in quello che era l’ex convento delle Carmelitane Scalze a San Giuseppe Capo le Case. Dopo un'altro lungo periodo di chiusura, questa volta dettato dal bisogno di effettuare gli opportuni adeguamenti museali, finalmente nel 2011 la Galleria è tornata a risplendere ed ospitare un percorso espositivo concepito come una mostra temporanea della collezione permanente, necessario per poter avere l'occasione di ammirare a rotazione tutte le opere presenti nella collezione Capitolina. Sono presenti sia artisti riconosciuti come protagonisti della scena artistica italiana, sia quelli secondari ma non per questo meno significativi per ricostruire la storia della cultura a Roma. La collezione è stata resa significativamente preziosa da artisti più rappresentativi quali Giulio Aristide sartori, Vincezo Gemito, Ettore Ximenes, Camillo innocenti, Giacomo Balla, Antonio Donghi, Felice Casorati e tanti altri ancora.

Giacomo Balla, Il dubbio (1907-1908)

Alessandro Pigna, Frigidarium (1882)

Antonino Calcagnadoro, Le madri (1924)

Antonio Donghi, Donna alla toeletta (1930)

Baccio Maria Ricci, Vecchie carte (1953)

Camillo Innocenti, La sultana (1913)

Felice Carena, Serenità (1925)

Felice Casorati, Susanna (1929)

Ferruccio Ferrazzi, Frammento di composizione (1920-1921)

Giulio Aristide Sartorio, Le Vergini savie e le Vergini stolte (1890-1891)

Giuseppe Carosi, Angelo dei crisantemi - L'angelo del dolore (1921)

Istvan Csok, Angolo di studio (1905-1910)

Lionne (Enrico della Leonessa), Violette (1913)

Luigi Trifoglio, Maternità (1921)

Massimo Campigli (Max Ihlenfeldt), Le spose dei marinai (1934)

Vincenzo Irolli, L'attesa (1915-1925)

Virginia Tomescu Scrocco, Giochi di bambine (1913-1915)

Alfonso Mazzucchelli, Sulla spiaggia (1914)


Antonietta Raphael Mafai, Riflesso allo specchio (1945-1961)

Emilio Greco, Sibilla (1951)

Ettore Colla, Ritratto - Busto di giovinett (1926-1927)

Ettore Ximenes, Ecce mater (1910-1920)

Amedeo Bocchi, Nel parco (1919)

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