Natale di Roma

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#artiebellezzeitaliane Photo by  Massimo Gaudio Lupa Capitolina Buon compleanno Roma Secondo la leggenda narrata dal letterato Marco Terenzio Varrone durante l'età imperiale ai tempi di Giulio Cesare, il 21 aprile del 753 a.C. sarebbe il giorno in cui Roma venne fondata da Romolo. Da lì in poi questo giorno è stato preso come riferimento per il calcolo degli anni con l'espressione latina Ab Urbe condita , ovvero da quando la città è stata fondata . Nei secoli seguenti, sopratutto dopo la caduta dell'impero romano, questa festività andò pian piano a scomparire, ma venne ripristinata e festeggiata nell'epoca risorgimentale, sopratutto dai mazziniani e garibaldini che da poco avevano proclamato la Repubblica Romana. La Lupa Capitolina è il simbolo della Capitale e chi meglio dei Musei Capitolini è in grado di descrivere una delle opere più rappresentative di Roma?  Sistemata al centro della sala - dove Aldrovandi la ricorda nel XVI secolo "in una loggia coperta ch

Il sesto livello di Castel Sant'Angelo

  © Photo Massimo Gaudio

Corridoio Pompeiano di Perni del Vaga

Il sesto livello di Castel Sant'Angelo, trova il suo accesso direttamente dalla
Sala Paolina che invece è al quinto. In fondo alla sala, sulla sinistra c'è una porta dalla quale parte il Corridoio Pompeiano, chiamato così per via della fitta decorazione a grottesche che lo riveste interamente, eseguita tra il giugno del 1545 e dicembre dell'anno seguente, prevalentemente da Perin del Vaga e Luzio Luzi.
Dopo aver percorso il Corridoio, si giunge alla Sala della Biblioteca decorata anche questa da Luzio Luzi da Todi tra il 1544 e il 1545. La decorazione della volta, è stata ispirata da quella della Sala della Volta dorata della Domus Aurea, dove appaiono dieci storie dell'Antica Roma con divinità mitologiche, Vittorie, medaglioni in stucco, grottesche su fondo bianco e con al centro lo stemma Farnese di papa Paolo III affiancato da emblemi raffiguranti la Vergine con l'unicorno e il Giglio della Giustizia.





Da una porta della Sala della Biblioteca si accede alla Sala del Tesoro che prende il nome dalla sua funzione di sede dell'erario e del luogo di conservazione di documenti e preziosi. Secondo alcuni studiosi, pare che questa sala fosse la vera cella sepolcrale dell'imperatore Adriano e che qui fu rinvenuto il sarcofago in porfido rosso con le sue spoglie, trasformato secoli dopo il suo ritrovamento da Carlo Fontana nel 1698 nel catino battesimale che si trova nella Basilica papale di San Pietro nella navata di sinistra. Da questa Sala parte una stretta e ripida scalinata in pietra che porta al terrazzo panoramico.
Sala del tesoro

Sarcofago trasformato da Carlo Fontana in fonte battesimale

Sempre dalla Sala della Biblioteca si accede alla Sala dell'Adrianeo, chiamata così dal primo direttore de Museo di Castel Sant'Angelo che, insieme all'adiacente Sala dei Fastoni, furono i primi ambienti del Castello portati a termini durante il pontificato di papa Paolo III. Le decorazioni delle due sale sono sempre opera di Luzio Luzi da Todi, anch'esse realizzate tra il 1544 ed il 1545. I dipinti monocromi si trovano sulla sommità delle pareti, suddivisi in diverse scene a tema mitologico intercalate da figure con satiri, finte cariatidi e telamoni che incorniciano vedute di monumenti che si trovavano anticamente nell'area vaticana.

Sala dell'Adrianeo

Sala dell'Adrianeo

Signorelli Luca, La madonna col Bambino in gloria tra i SS. Pietro, Paolo, Bernardo e Stefano (1515-1520) Olio su tavola, cm. 189 x 176

Giovanni Luteri detto DOSSO DOSSI, Baccanale (1515)

Niccolò Poussin (copia di Giovanni Bellini terminato dal TIZIANO), Baccanale (inizio XVI sec.)

Cornice decorata a motivi vegetali con putti alati (sec. XVI)

Ignoto, Medaglione raffigurante la testa di un leone (sec. XVI)

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