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Ettore Ximenes, Monumento a Angelo Brunetti detto Ciceruacchio (1907) |
Il Gianicolo verso la metà del XIX secolo fu terreno di battaglia tra l'esercito francese che per convenienza politica andò in aiuto di papa Pio IX ed i patrioti della Repubblica Romana del 1849 che vide anche la partecipazione di Giuseppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi e Goffredo Mameli.
Purtroppo molti combattenti della Repubblica Romana morirono e vengono ricordati nel sacrario del Mausoleo Ossario Garibaldino che si trova proprio sul colle del Gianicolo, mentre altri dopo la capitolazione fuggirono da Roma per andare a combattere a nord contro l'esercito austriaco. Tra questi c'erano Giuseppe Garibaldi ed Angelo Brunetti detto Ciceruacchio (per via del suo aspetto grassottello da bambino che in una derivazione del romano è ciruacchiotto). Brunetti fu un patriota molto conosciuto dal popolo romano dell'epoca e partecipò attivamente nella battaglia contro l'esercito assediante francese nel 1849. Da vero patriota si diresse verso Venezia che ancora resisteva contro gli Austriaci, ma alcuni abitanti del posto ai quali Brunetti chiese aiuto per arrivare a Venezia, lo denunciarono agli Austriaci che fucilarono lui, i figli Lorenzo e Luigi ed altre persone alla mezzanotte del 10 Agosto dello stesso anno.
Nella Passeggiata del Gianicolo tra piazza Garibaldi e Porta San Pancrazio, si trova il monumento che Roma gli ha dedicato. In un primo momento si trovava nei pressi di Ponte Margherita per poi essere ricollocato nella posizione attuale nel 2011 in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. L'opera in bronzo realizzata dallo scultore palermitano Ettore Ximenes, fu inaugurata il 3 novembre del 1907, mostra Ciceruacchio fiero, che guarda dritto negli occhi il nemico mostrando il petto indicando di mirare al cuore, mentre ai suoi piedi c'è il figlio Lorenzo bendato e inginocchiato. L'altro figlio, Luigi, non è stato inserito perché scomodo, in quanto pare sia stato l'artefice della morte del ministro degli Interni del Governo Pontificio Pellegrino Rossi. Di lato a destra, nella parte alta della base marmorea c'è scritto: E. XIMENES SCOLPI' IN ROMA.
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